Gatto & Topo by Patterson James -

Gatto & Topo by Patterson James -

autore:Patterson James - [-, Patterson James]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788846201430
Amazon: 8846201434
editore: Milano, R.L
pubblicato: 2000-01-02T00:00:00+00:00


66

Mi pareva di sentire ancora il corpo di Christine contro il mio, il suo nuovo profumo di Donna Karan, il suono speciale della sua voce. A volte nella vita hai fortuna. A volte l’universo si prende buona cura di te. Lentamente me ne tornai alla festa che si stava svolgendo in casa mia.

Alcuni dei miei amici detective erano ancora lì, compreso Sampson.

Circolava una battuta sul fatto che Soneji avesse la «lussuria dell’angelo».

La «lussuria dell’angelo» è il modo in cui all’obitorio definiscono i cadaveri con un’erezione. La festa stava andando in quella direzione.

Sampson e io bevemmo un sacco di birra, troppa, e poi, dopo che tutti gli altri se ne furono andati, del B&B seduti sui gradini del porticato sul retro.

«Questa sì che è stata una festa», osservò Two-John. «Con tanto di ballo e musica.»

«È stata davvero bella. Certo, stiamo ancora in piedi… be’, veramente stiamo seduti. Mi sento davvero bene, anche se so che tra un po’ starò ma-le.»

Sampson sorrideva con gli occhiali leggermente di traverso sulla faccia.

Teneva i gomiti enormi appoggiati sulle ginocchia. Si sarebbe potuto accendere un fiammifero sulle sue braccia o sulle gambe, persino sulla testa.

«Sono fiero di te, amico. Lo siamo tutti. Ti sei davvero tolto una scimmia grossa come King Kong dalla schiena. Non ti vedevo sorridere così tanto da un sacco di tempo. Più conosco Christine Johnson, più lei mi piace, e mi piace il fatto che tu stia con lei.»

Seduti sui gradini del porticato che si affaccia sul giardino di Nana, con le rose in piena fioritura e i gigli, guardavamo i resti della festa, il cibo e le bevande rimasti.

Era tardi, era già il giorno dopo. Il giardino esisteva fin da quando eravamo bambini, ma quella notte l’odore di fertilizzante e di terra smossa sembrava particolarmente rassicurante e senza tempo.

«Ricordi la prima estate che ci siamo conosciuti?» chiesi a John. «Mi hai chiamato culo grosso, cosa che mi ha davvero ferito perché non era assolutamente vera. Avevo un culo magro e ben fatto già allora.»

«Ci siamo azzuffati nel giardino di Nana, proprio nel cespuglio di rose selvatiche laggiù. Non riuscivo a credere che tu volessi azzuffarti con me.

Nessun altro avrebbe osato, neppure adesso. Ma tu non hai mai saputo riconoscere i tuoi limiti, neppure allora.»

Gli sorrisi.

Sampson si tolse gli occhiali scuri: mi sorprende sempre vedere quanto è dolce e sensibile il suo sguardo. «Se mi chiami un’altra volta culo grosso te le suono di nuovo.»

Sampson continuava a sorridere e ad annuire. Ora che ci penso, era da un bel pezzo che non lo vedevo sorridere così tanto. La vita era bella, quella sera, come non lo era stata da tempo.

«Christine ti piace davvero. Penso che tu abbia trovato un’altra persona speciale, ne sono sicuro. Ti ha messo KO, campione.»

«Sei geloso?» gli chiesi.

«Certo che lo sono. E molto. E davvero fantastica, ma se io trovassi una persona bella e dolce come lei rovinerei tutto di sicuro. È facile stare con te, Sugar, lo è sempre stato, anche quando avevi il culo grosso. Sei un duro quand’è il caso, ma sai anche mostrare i tuoi sentimenti.



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